Ecco perché la Luna resta ben visibile quando splende il sole: il fenomeno che affascina tutti

Sei in strada, è giorno e improvvisamente alzi lo sguardo: un disco pallido attraversa il cielo azzurro. Non è un errore dell’occhio né un fenomeno raro: è la stessa presenza che associamo alla notte che si fa notare anche quando c’è il Sole. La spiegazione è tecnica ma semplice: la Luna non emette luce propria, riflette quella solare e, a certe angolazioni, quella riflessione è sufficiente perché la vediamo anche contro il blu del cielo. Un dettaglio che molti sottovalutano è che la visibilità diurna dipende dall’angolo e dalla fase, più che dalla vicinanza del satellite. Chi vive in città lo nota frequentemente, soprattutto nei giorni in cui la Luna è prossima alla pienezza o ne è appena uscita.

Perché la vediamo anche di giorno

Che la Luna appaia di giorno dipende principalmente dalla geometria del sistema Terra‑Luna‑Sole. Quando la Luna è a una certa elongazione dal Sole, la porzione illuminata è rivolta in modo che, dalla Terra, il disco è abbastanza luminoso da risaltare contro il cielo. Nei giorni che precedono la luna piena la troviamo spesso nel pomeriggio e verso il tramonto; nei giorni successivi la vediamo nella prima parte della mattinata, anche con il Sole già alto. Questo succede perché la posizione relativa cambia ogni giorno di alcune decine di gradi.

Altro fattore concreto è la riflettività della superficie lunare, o albedo, che è bassa (circa 0,12) ma distribuita su un disco relativamente ampio: il risultato è che la luce diffusa è percepibile a occhio nudo. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la maggiore nitidezza degli oggetti celesti diurni dovuta all’aria più limpida, e anche la Luna ne beneficia. I tecnici dell’osservazione spiegano che non c’è nulla di anomalo: è solo un effetto di posizioni e fasi, visibile con più facilità in aree non troppo illuminate dall’illuminazione urbana.

Un dettaglio che molti sottovalutano è la durata dell’osservazione: in molte città italiane si possono vedere più transiti diurni nell’arco di un mese, basta osservare con attenzione nelle ore del pomeriggio o della mattina.

Qualche dato sul nostro satellite e cosa cambia la sua immagine

La Luna ha un raggio di circa 1.737 km e orbita a una distanza media di circa 384.400 km dalla Terra. Questi numeri spiegano perché la sua dimensione apparente in cielo è tale da permettere una buona visibilità anche di giorno. La rotazione sincrona fa sì che vediamo sempre lo stesso emisfero: è un aspetto che influisce sull’aspetto ma non sulla visibilità diurna. Durante la luna nuova, l’emisfero rivolto verso la Terra è in ombra e la Luna è praticamente invisibile, mentre in luna piena la faccia rivolta verso di noi è completamente illuminata.

Dal punto di vista dei periodi, l’orbita lunare rispetto alle stelle si completa in circa 27,3 giorni (mese siderale), ma il ciclo delle fasi — ossia il tempo che intercorre tra due lune piene — è di circa 29,5 giorni (mese sinodico). Per questo motivo la Luna cambia posizione nel cielo e gli orari in cui è visibile, di giorno e di notte. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che condizioni atmosferiche e inquinamento luminoso modificano la percezione: in molte zone del Nord Italia la Luna diurna è più facile da vedere in giornate limpide.

Se ti capita di scorgerla, ricorda: non è un’anomalia ma un effetto prevedibile delle orbite e delle fasi. In molte regioni italiane questo è un evento osservabile con regolarità nel corso dell’anno, e rappresenta una piccola lezione pratica di astronomia nella vita quotidiana.